Domanda:
Come sono nati i cognomi?
Arildo
2013-05-03 05:31:33 UTC
Come sono nati e come e stato scelto il nostro cognome?
Otto risposte:
Phoebe
2013-05-04 04:00:28 UTC
non lo so
?
2013-05-03 13:13:21 UTC
Questa domanda che poni è molto interessante. Anche io me lo sono domandato più volte.

Ci sono diverse versioni, prendiamo ad esempio il cognome Camponovo.

Qualcuno sostiene che una volta uno disse che voleva chiamarsi Camponovo e da allora la sua discendenza è Camponovo. Ma questa spiegazione qui non convince, lascia il tempo che trova. Più convincente è quella che dice che l'antenato di questa stirpe qui avesse occupato un campo nuovo e da allora questi qui si chiamano "Camponovo". Altri ancora sostengono che la parte "ovo" finale sta per uovo.... mah. difficile dire....
Iride
2013-05-04 19:27:08 UTC
A parte tutta la pappardella storica, detto in soldoni il cognome è nato ovviamente per difendersi dalle omonimie. Per la loro invenzione ci si è ispirati alle caratteristiche fisiche, caratteriali, al luogo di provenienza, al mestiere... in antico oltre ai titoli nobiliari c'era un'usanza oggi ancora in vita, quella di mettere aggettivi alle persone conosciute, ad esempio "Giuseppe detto il......". I soprannomi sono stati importanti per la nascita dei cognomi, in antico poi erano molto usati per via della narrazione epica, e avevano lo scopo di descrivere e di fissare quella o quelle caratteristiche tipiche della persona.
auryelysa the best
2013-05-03 19:28:47 UTC
Il cognome è quella parte del nome di una persona che indica a quale famiglia appartiene. In italiano è uso corretto scrivere il cognome dopo il nome proprio di persona, eccetto nei casi in cui sia indispensabile o logica l'anteposizione, come negli elenchi alfabetici. Esiste, tuttavia, a livello popolare, anche l'usanza opposta. Il più antico uso di nomi di famiglia o cognomi non è chiaro.

In Cina, secondo la leggenda, l'uso dei cognomi è iniziato con l'Imperatore Fu Hsi nel 2852 a.C. La sua amministrazione standardizzò il sistema di nomi al fine di facilitare il censimento, e l'uso delle informazioni del censimento. Dalla documentazione scientifica risulta che i cognomi matrilineari esistevano in Cina prima della dinastia Shang (1600-1046 a.C.) e che "dal tempo della dinastia Shang (i cognomi cinesi) erano divenuti patrilineari".

In Giappone, l'uso dei cognomi fino al XIX secolo non era frequente tranne che tra l'aristocrazia.

Nell'antica Grecia, durante alcuni periodi, l'identificazione formale, normalmente includeva il luogo d'origine. In altri periodi anche i nomi dei clan e i patronimici ("figlio di") erano comuni. Ad esempio, Alessandro Magno era conosciuto come Eraclide (come discendente presunto di Eracle) e dal nome dinastico Karanos/Caranus, che si riferiva al fondatore della dinastia alla quale apparteneva. In nessuno di questi casi, però, erano questi nomi considerati parti essenziali del nome della persona, né erano esplicitamente ereditati nel modo che è comune in molte culture oggi.



Se nei tempi arcaici veniva usato un solo nome, nella Roma antica già negli ultimi secoli della Repubblica romana le persone libere adottavano tre nomi (tria nomina):

praenomen (che distingueva l'individuo ed era paragonabile al nome proprio di persona contemporaneo),

nomen (che denotava la gens di appartenenza, paragonabile all'odierno cognome)

cognomen (che era un soprannome dato all'individuo o ai membri del ramo di una famiglia).

Verso il V secolo la distinzione fra nomen e cognomen si fece sempre più sfumata e divenne comune l'uso di un nome unico (detto supernomen o signum), con le caratteristiche di non essere ereditato e di avere un significato immediatamente comprensibile (ad esempio il nome imperiale Augustus che significa "consacrato dagli auguri" o "favorito da buoni auspici").

In Italia, nonostante il codice civile, all'art. 143-bis, preveda che la «moglie aggiunga al proprio cognome quello del marito» l'attuale normativa sul diritto di famiglia prevede che la moglie conservi il suo cognome di nascita e questa aggiunta non viene riportata in alcun documento (carta d'identità, patente, passaporto) rimanendo quindi del tutto teorica. È possibile aggiungere, su richiesta, nei documenti ufficiali la dicitura ... coniugata XXX, ma la donna che volesse quindi realmente modificare il cognome aggiungendovi quello del marito dovrebbe intraprendere una pratica burocratica dall'esito incerto.

In Italia figli nati da coppie legalmente sposate prendono automaticamente il cognome del padre.
?
2013-05-03 17:43:29 UTC
Questa è l'origine:

L'uso del cognome come identificativo di una famiglia si fa risalire all'antica Roma. Infatti, se nei tempi arcaici veniva usato un solo nome, già negli ultimi secoli della Repubblica romana le persone libere adottavano tre nomi (tria nomina):



* praenomen (che distingueva l'individuo ed era paragonabile al nome proprio di persona contemporaneo),

* nomen (che denotava la gens di appartenenza)

* cognomen (che era usato per distinguere le famiglie all' interno delle gentes).



Verso il V secolo la distinzione fra nomen e cognomen si fa sempre più sfumata e diventa comune l'uso di un nome unico (detto supernomen o signum), con le caratteristiche di non essere ereditato e di avere un significato immediatamente comprensibile (ad esempio il nome imperiale Augustus che significa "consacrato dagli auguri" o "favorito da buoni auspici").



Dopo la caduta dell'Impero romano, ogni persona veniva identificata dal solo nome personale, di cui venivano usati vezzeggiativi in ambito familiare. Tali nomi venivano a volte riferiti anche alle caratteristiche della persona, alla provenienza o alla paternità. L'avvento della religione cristiana e le ripetute invasioni barbariche facilitarono la diffusione di nuovi nomi che si aggiunsero ai nomi già in uso. A seguito della grande crescita demografica avvenuta in Europa tra il X secolo e l'XI secolo, divenne sempre più complicato distinguere un individuo da un altro con il solo nome personale. Si rese nuovamente necessario identificare tutti gli individui appartenenti alla medesima discendenza con un altro nome. Nacque così il cognome moderno, che poteva essere originato da una caratteristica peculiare delle persone, come ad esempio la loro occupazione, o il luogo d'origine, il loro stato sociale o semplicemente il nome dei genitori: "Rossi" (il cognome più diffuso in Italia) potrebbe far riferimento al colorito della carnagione o dei capelli di qualche antenato; "Fiorentini" probabilmente provengono originariamente da Firenze, "Di Francesco" potrebbe indicare "figlio di Francesco".



In Italia, l'uso dei cognomi è inizialmente una prerogativa delle famiglie più ricche. Tuttavia tra il XIII secolo e il XIV secolo l'uso si estende agli strati sociali più bassi.



Il Concilio di Trento del 1564 sancisce l'obbligo per i parroci di gestire un registro dei battesimi con nome e cognome, al fine di evitare matrimoni tra consanguinei.



I cognomi derivano principalmente da tre fonti:



* onomastica (da nomi propri di persona) 40%

* toponomastica (nomi comuni o generici o propri di luogo) 35%

* soprannomi 25%
?
2013-05-03 16:30:25 UTC
per distinguere un tizio che ha lo stesso nome di un altro tizio.. li sceglieva la persona.. in base al proprio mestiere, ai propri ideali, al proprio paese.. in base a quel che voleva insomma
Rossy
2013-05-03 16:21:12 UTC
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa....bhò
Jakecosmic
2013-05-03 12:40:56 UTC
da una 'co'glione e da uno 'gnom'o



HAHAHAHAH MA LOL HAHAHAHA


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